Buona domenica
don Giulio
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VANGELO DI RIFERIMENTO
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in
tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e
sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio
nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano
serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;
imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù,
dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra
di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il
Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che
la accompagnavano.
RIFLESSIONE
20 maggio 2012
DIO STA IN CIELO
Solennità dell’ascensione di Gesù al cielo
Oggi con la Chiesa ricordiamo il mistero di Gesù asceso al cielo.
Se Dio sta nei cieli ci possono essere motivi diversi per fare festa.
Se Dio sta in cielo, oggi è in festa chi pensa che Dio non esiste,
perché le scoperte scientifiche ci hanno aperto le porte del sistema
solare.
L'astronauta Juri Gagarin nel suo viaggio nello spazio – il primo
della storia –
affermò: "Non vedo alcun Dio quassù".
Se Dio sta in cielo, oggi è in festa chi pensa che si può fare a meno
di Dio.
Lui sta là, in alto, sulle nuvole e noi stiamo qui sulla terra a
faticare
o comunque ci facciamo comodamente i fatti nostri molto volentieri.
Senza di lui. Tanto Dio è distante, non risponde mai e forse nemmeno
ascolta.
Se Dio sta in cielo, oggi, per chi crede nel Dio di Gesù Cristo,
è la festa della vicinanza di Dio.
E dobbiamo ringraziare chi la pensa in modo diverso perché la scienza
non è contro la fede, ma ci può aiutare a capire alcune qualità
essenziali di Dio,
togliendo tanti fronzoli e recuperando il nucleo del mistero.
Se Gesù sale “in cielo”, allora chiediamoci realmente: dove è il cielo?
Proviamo a pensare a come si può disegnare il cielo.
Un bambino disegna il cielo come una striscia blu, in alto al foglio,
chiuso, staccato, lontano. Un cielo irraggiungibile, troppo in alto.
Un ragazzo riempie di azzurro tutto il foglio.
La terra è una striscia verde in basso e il resto è cielo.
Il cielo copre ogni spazio, è la realtà più vasta, avvolge tutto.
Per l'adolescente il cielo è lo spazio del volo libero di fantasie,
sogni e sentimenti.
Un adulto nei suoi disegni non mette più il cielo.
Forse perché noi "grandi" siamo troppo abituati a tenere i
piedi per terra
o forse perché sappiamo che il cielo è ovunque
e le nuvole grigie della vita hanno macchiato e scolorito quella bella
poesia blu.
Il cielo è per noi uno spazio ovvio,mal massimo da misurare o in cui
viaggiare.
Esattamente come per Dio: può essere tutto staccato o tutto avvolgente,
oppure talmente ovvio da non essere più nei nostri calcoli e nei nostri
pensieri.
Proviamo a chiederci: dove è per me il cielo?
Come disegno il cielo nella mia vita?
Quindi, che tipo di Dio ho nella mia vita?
La scienza ci dice che l’azzurro del cielo in realtà non esiste, perché
non è altro che un effetto ottico dell’aria che respiriamo, cioè
dell'atmosfera.
Ma proprio questo ci suggerisce una meravigliosa qualità di Dio
quella cioè di essere come l’aria.
L'aria non fa rumore, non si fa notare, ma c’è sempre attorno a noi,
a nostro servizio, senza doverle chiedere per favore o dirle grazie.
Dio, come l'aria, ci avvolge, ci precede nel nostro alzarci al
mattino
e va a letto dopo di noi la sera, anzi ci sta accanto nella notte buia.
Non c’è angolo, anche il più buio, sporco, segreto, nascosto della terra
in cui l’ossigeno non sia lì prima di noi e per noi.
Anche nella nostra vita non c’è angolo buio, sporco, segreto, nascosto
in cui Dio non sia già arrivato e sia già lì per noi.
Non per niente ti accorgi dell'importanza dell'ossigeno solo
quando ti manca il fiato.
Quante volte anche con Dio è così: non ci pensiamo mai, come
all'ossigeno,
ma ce ne rendiamo conto solo quando ci manca il fiato per chiederci
"ma dove è?".
Disse Bob Marley: "Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere
una stella,
se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo
e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa".
La festa di Gesù che sale in cielo ci vuole spingere a guardare
"in su".
Divertiamoci, come bambini, a giocare di fantasia contemplando le
nuvole.
La scienza invece ci dice che le nuvole sono solo l'effetto del
ciclo dell’acqua.
Ma anche questa è una meravigliosa qualità di Dio e un suo messaggio
stupendo:
le bianche e spumose abitanti del cielo che disegnano cavalli e
personaggi
sono l’acqua delle pozzanghere sporche che l'evaporazione ha fatto
risalire.
Ci avevamo mai pensato? Poi, in questo ciclo, questa "magia"
torna a noi,
come pioggia che dona acqua nuova e viva pronta a irrigare e far
rinascere la natura.
Dio fa proprio così nella nostra vita. Porta in cielo l’acqua sporca
delle pozzanghere fangose della nostra vita e del nostro cuore e ce la
ridona nella vita
come energia vitale di pioggia che irriga il nostro vissuto arido o
rinsecchito.
Dio, inoltre, come il cielo ci accompagna nelle cose più normali della
quotidianità
dandoci ogni giorno uno spazio per far volare i nostri sogni sul futuro.
Come il cielo, però, fa tutto questo senza farsi notare. Sta solo a noi
alzare lo sguardo.
Seguendo questo stile, Dio mantiene la promessa che è nel cuore del
Vangelo di oggi:
"Ci saranno segni che accompagneranno quelli che credono nella mia
presenza:
nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove,
prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà
loro danno;
imporranno le mani ai malati e questi guariranno".
Siamo sinceri con noi e con lui: ma quando mai? ma chi? ma dove? Ma
dai!!
Siamo proprio sicuri? Proviamo a guardare alle coincidenze la vita ci
offre:
le coincidenze sono una trovata geniale di Dio per rimanere anonimo.
Potremmo specificare: per rimanere staccato, silenzioso ma avvolgente
come il cielo.
Quante volte per coincidenza abbiamo evitato il male ("scacceranno
demoni"),
quante volte per coincidenza ci è giunta quella parola giusta che ci ha
dato
carica, energia, forza, serenità ("parleranno lingue nuove"),
quante volte per una coincidenza situazioni che sembravano negative
si sono trasformate in una occasione nuova e abbiamo reagito
("prenderanno in mano serpenti e il veleno non recherà loro
danno"),
quante volte per coincidenza è arrivata la persona giusta al momento
giusto,
l'abbraccio che ci voleva, la mano tesa di cui avevamo proprio
bisogno
("imporranno le mani ai malati e questi guariranno").
Curioso: se rileggiamo la nostra avventura cercando i segni promessi da
Gesù
non ne vediamo nemmeno uno in giro e tanto meno dentro la nostra vita,
se invece guardiamo alle coincidenze scopriamo di averne vissute tante
senza aver dato loro valore e senza magari averne gustato
l'importanza.
È così: le coincidenze sono una trovata geniale di Dio per rimanere
anonimo.
Come il cielo, dove lui sta, proprio perché come il cielo,
silenziosamente
Dio ci avvolge, ci disseta, ci fa volare, ci fa sognare.
"Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella,
se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo
e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa".
Che il Cielo ci aiuti a stare attenti alle coincidenze della vita:
sono una trovata geniale di Dio per rimanere anonimo.
Dio è in cielo, perciò ci è proprio vicino, ma a modo suo. Basta alzare
lo sguardo.
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