1 aprile 2010
Giovedì Santo, nella memoria dell'ultima cena.
don Giulio
NELLA NOTTE IN CUI VENIVA TRADITO
Giovedì santo – nella cena del Signore
Nella notte in cui veniva “tradito”.
Basta questa espressione per entrare nello spessore
umano e spirituale del Triduo Santo.
Il verbo greco che noi traduciamo con “tradire”
letteralmente è più forte, significa: “consegnare”.
In questo verbo sta chiuso il segreto di questi giorni:
a prima vista è Giuda che consegna Gesù,
ma insieme è Gesù che si consegna a Giuda.
Anzi, Gesù “si tradisce”, cioè si dichiara, si svela, si rivela.
1) Noi diciamo “ti sei tradito” ad una persona innamorata
che si fa scoprire e fa capire chi ribalta il suo cuore.
L’innamorato “si tradisce” con quelle parole e quei gesti
che lo svelano senza possibilità di equivoci.
Gesù “si è tradito”, si è dichiarato: è innamorato!
2) Oppure diciamo “ti sei tradito” a chi ci appare duro
ma ad un certo punto svela un suo punto debole.
Gesù ha un punto debole: il suo cuore, è troppo grande,
non riesce a contenerlo, tanto che si squarcia.
3) “Ti sei tradito” lo diciamo anche a chi si fa riconoscere
perché lascia tracce, prove o impronte che lo identificano.
Gesù ha lasciato dappertutto segni che dicono chi lui è,
e alla fine si rivela mettendosi nelle mani dei suoi nemici,
proprio come il boccone che ha messo nelle mani di Giuda.
Ma il boccone di Gesù arriva prima del bacio di Giuda:
la tenerezza arriva prima del tradimento!
Ogni Giuda nella storia sarà inevitabilmente in ritardo,
il male non è mai più grande dell’amore,
la cattiveria dell’uomo non batte mai la misericordia di Dio.
È quanto ci mostra la Liturgia di questa Messa,
con al centro quel gesto ripetuto 12 volte senza retorica:
lo spogliarsi di un piede, il levarsi di una brocca,
lo stropiccìo di un asciugatoio, il sigillo di un bacio.
40 giorni fa abbiamo messo della cenere in testa,
oggi chiudiamo la Quaresima con dell’acqua sui piedi.
Una strada, apparentemente, di circa un metro e mezzo,
ma, in verità, molto più lunga e faticosa.
A percorrerla non bastano i quaranta giorni
che vanno dal mercoledì delle ceneri al giovedì santo:
occorre tutta una vita, tutta una storia.
di cui il tempo quaresimale è la riduzione in scala.
È la storia di ogni amore che parte dalla testa
e arriva a farti fare passi che mai ti saresti aspettato.
La verità di ogni amore non sta nei pensieri che hai,
ma nei passi, nelle direzioni che ti fa prendere.
In questo senso Gesù “si consegna” nelle nostre mani:
ci offre quel pezzo di pane bianco che è l’Eucarestia.
A noi decidere da che parte stare rispetto a quel boccone.
Possiamo trovarci dalla parte di Giuda
e vedere solo il buio dei nostri tradimenti e fallimenti.
Oppure guardare quel boccone dalla parte di Gesù
per essere come lui, per “tradirci”, per uscire allo scoperto
e dichiarare che siamo dalla parte dell’amore.
Grazie don Giulio per quanto ci doni!
Acqua viva per le nostre stanche membra!
Grazie anche da tutti coloro che con me condividono ogni settimana il "tuo dono!".
Mercoledì delle ceneri
8 anni fa
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