domenica 20 maggio 2012

Don Giulio: domenica 20 maggio 2012


Buona domenica

don Giulio



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VANGELO DI RIFERIMENTO



Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in

tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e

sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato.

Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio

nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano

serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno;

imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù,

dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra

di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il

Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che

la accompagnavano.





RIFLESSIONE



20 maggio 2012

DIO STA IN CIELO

Solennità dell’ascensione di Gesù al cielo





Oggi con la Chiesa ricordiamo il mistero di Gesù asceso al cielo.

Se Dio sta nei cieli ci possono essere motivi diversi per fare festa.



Se Dio sta in cielo, oggi è in festa chi pensa che Dio non esiste,

perché le scoperte scientifiche ci hanno aperto le porte del sistema

solare.

L'astronauta Juri Gagarin nel suo viaggio nello spazio – il primo

della storia –

affermò: "Non vedo alcun Dio quassù".



Se Dio sta in cielo, oggi è in festa chi pensa che si può fare a meno

di Dio.

Lui sta là, in alto, sulle nuvole e noi stiamo qui sulla terra a

faticare

o comunque ci facciamo comodamente i fatti nostri molto volentieri.

Senza di lui. Tanto Dio è distante, non risponde mai e forse nemmeno

ascolta.



Se Dio sta in cielo, oggi, per chi crede nel Dio di Gesù Cristo,

è la festa della vicinanza di Dio.

E dobbiamo ringraziare chi la pensa in modo diverso perché la scienza

non è contro la fede, ma ci può aiutare a capire alcune qualità

essenziali di Dio,

togliendo tanti fronzoli e recuperando il nucleo del mistero.



Se Gesù sale “in cielo”, allora chiediamoci realmente: dove è il cielo?

Proviamo a pensare a come si può disegnare il cielo.



Un bambino disegna il cielo come una striscia blu, in alto al foglio,

chiuso, staccato, lontano. Un cielo irraggiungibile, troppo in alto.



Un ragazzo riempie di azzurro tutto il foglio.

La terra è una striscia verde in basso e il resto è cielo.

Il cielo copre ogni spazio, è la realtà più vasta, avvolge tutto.

Per l'adolescente il cielo è lo spazio del volo libero di fantasie,

sogni e sentimenti.



Un adulto nei suoi disegni non mette più il cielo.

Forse perché noi "grandi" siamo troppo abituati a tenere i

piedi per terra

o forse perché sappiamo che il cielo è ovunque

e le nuvole grigie della vita hanno macchiato e scolorito quella bella

poesia blu.

Il cielo è per noi uno spazio ovvio,mal massimo da misurare o in cui

viaggiare.



Esattamente come per Dio: può essere tutto staccato o tutto avvolgente,

oppure talmente ovvio da non essere più nei nostri calcoli e nei nostri

pensieri.



Proviamo a chiederci: dove è per me il cielo?

Come disegno il cielo nella mia vita?

Quindi, che tipo di Dio ho nella mia vita?



La scienza ci dice che l’azzurro del cielo in realtà non esiste, perché

non è altro che un effetto ottico dell’aria che respiriamo, cioè

dell'atmosfera.

Ma proprio questo ci suggerisce una meravigliosa qualità di Dio

quella cioè di essere come l’aria.

L'aria non fa rumore, non si fa notare, ma c’è sempre attorno a noi,

a nostro servizio, senza doverle chiedere per favore o dirle grazie.

Dio, come l'aria, ci avvolge, ci precede nel nostro alzarci al

mattino

e va a letto dopo di noi la sera, anzi ci sta accanto nella notte buia.



Non c’è angolo, anche il più buio, sporco, segreto, nascosto della terra

in cui l’ossigeno non sia lì prima di noi e per noi.

Anche nella nostra vita non c’è angolo buio, sporco, segreto, nascosto

in cui Dio non sia già arrivato e sia già lì per noi.



Non per niente ti accorgi dell'importanza dell'ossigeno solo

quando ti manca il fiato.

Quante volte anche con Dio è così: non ci pensiamo mai, come

all'ossigeno,

ma ce ne rendiamo conto solo quando ci manca il fiato per chiederci

"ma dove è?".



Disse Bob Marley: "Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere

una stella,

se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo

e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa".



La festa di Gesù che sale in cielo ci vuole spingere a guardare

"in su".

Divertiamoci, come bambini, a giocare di fantasia contemplando le

nuvole.

La scienza invece ci dice che le nuvole sono solo l'effetto del

ciclo dell’acqua.

Ma anche questa è una meravigliosa qualità di Dio e un suo messaggio

stupendo:

le bianche e spumose abitanti del cielo che disegnano cavalli e

personaggi

sono l’acqua delle pozzanghere sporche che l'evaporazione ha fatto

risalire.

Ci avevamo mai pensato? Poi, in questo ciclo, questa "magia"

torna a noi,

come pioggia che dona acqua nuova e viva pronta a irrigare e far

rinascere la natura.



Dio fa proprio così nella nostra vita. Porta in cielo l’acqua sporca

delle pozzanghere fangose della nostra vita e del nostro cuore e ce la

ridona nella vita

come energia vitale di pioggia che irriga il nostro vissuto arido o

rinsecchito.



Dio, inoltre, come il cielo ci accompagna nelle cose più normali della

quotidianità

dandoci ogni giorno uno spazio per far volare i nostri sogni sul futuro.

Come il cielo, però, fa tutto questo senza farsi notare. Sta solo a noi

alzare lo sguardo.



Seguendo questo stile, Dio mantiene la promessa che è nel cuore del

Vangelo di oggi:

"Ci saranno segni che accompagneranno quelli che credono nella mia

presenza:

nel mio nome scacceranno demoni, parleranno lingue nuove,

prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà

loro danno;

imporranno le mani ai malati e questi guariranno".

Siamo sinceri con noi e con lui: ma quando mai? ma chi? ma dove? Ma

dai!!



Siamo proprio sicuri? Proviamo a guardare alle coincidenze la vita ci

offre:

le coincidenze sono una trovata geniale di Dio per rimanere anonimo.

Potremmo specificare: per rimanere staccato, silenzioso ma avvolgente

come il cielo.



Quante volte per coincidenza abbiamo evitato il male ("scacceranno

demoni"),

quante volte per coincidenza ci è giunta quella parola giusta che ci ha

dato

carica, energia, forza, serenità ("parleranno lingue nuove"),

quante volte per una coincidenza situazioni che sembravano negative

si sono trasformate in una occasione nuova e abbiamo reagito

("prenderanno in mano serpenti e il veleno non recherà loro

danno"),

quante volte per coincidenza è arrivata la persona giusta al momento

giusto,

l'abbraccio che ci voleva, la mano tesa di cui avevamo proprio

bisogno

("imporranno le mani ai malati e questi guariranno").



Curioso: se rileggiamo la nostra avventura cercando i segni promessi da

Gesù

non ne vediamo nemmeno uno in giro e tanto meno dentro la nostra vita,

se invece guardiamo alle coincidenze scopriamo di averne vissute tante

senza aver dato loro valore e senza magari averne gustato

l'importanza.

È così: le coincidenze sono una trovata geniale di Dio per rimanere

anonimo.



Come il cielo, dove lui sta, proprio perché come il cielo,

silenziosamente

Dio ci avvolge, ci disseta, ci fa volare, ci fa sognare.



"Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella,

se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo

e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa".



Che il Cielo ci aiuti a stare attenti alle coincidenze della vita:

sono una trovata geniale di Dio per rimanere anonimo.

Dio è in cielo, perciò ci è proprio vicino, ma a modo suo. Basta alzare

lo sguardo.

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