venerdì 2 luglio 2010

Don Giulio, domenica 4 luglio 2010

ENTRANDO DITE: PACE!
14ma domenica del Tempo Ordinario C


I primi discepoli, abbiamo ascoltato nel Vangelo, partono,
i primi cristiani cominciano a camminare da soli.
Come una buona mamma fa le raccomandazioni necessarie
così Gesù consegna loro ciò che più gli sta a cuore,
quasi un libretto di istruzioni per fare il cristiano.

È curioso che il libretto di istruzioni che Gesù consegna
sia tremendamente semplice, è fatto da una sola riga:
“andate a portare la pace”.

Dentro questo gruppo ci siamo noi, cristiani in cammino,
e anche nelle nostre mani oggi il Signore mette
quel segreto che quel giorno diede ai 72 discepoli,
anzi ce lo ridona uguale ogni volta, ogni domenica.
Infatti è proprio l’invito che chiude ogni Messa
“andate in pace!”, andate a donare la pace.

Siamo sinceri, a volte questo saluto significa per noi
anche questa messa è finita!, rendiamo grazie a Dio!
quasi sia l’abbassarsi del sipario.
Invece proprio l’origine latina “missa” significa “mandare”, quasi a dirci: “Andate, adesso tocca a voi
tocca a voi far diventare concreto in gesti e parole,
quell’amore che qui si è celebrato, incontrato, ascoltato”.
Il “mistero della fede” ti chiede di diventare vita,
di diventare concreto, vivo, efficace, in te e grazie a te.
Proprio per questo allora quest’ultima parte della Messa,
che sembra la più breve, è in realtà la più lunga:
sembra si risolva in 2 minuti (benedizione e saluto)
ma in realtà ha la durata di una settimana,
fino a che la prossima domenica ci ritroveremo qui da lui,
più solito dei nostri soliti peccati,
più testardo di ogni nostra debolezza.

La Messa comincia a casa nostra,
quando decidiamo di fare le strade di tutti i giorni
per “perdere tempo” per Dio (solo l’amore fa perdere tempo).
La verità di ogni rapporto, la profondità di ogni amicizia,
si misura dal desiderio dell’incontro:
quando una persona ti interessa veramente e ti sta a cuore,
hai voglia di sentirla, di incontrarla, di parlarle
e ci soffri se non ci riesci,
se i tuoi mille impegni ti tengono lontano da lei.

E la Messa “va a finire” in casa nostra,
affinché dentro la nostra vita in ogni momento
noi possiamo camminare-andare in pace.
Madre Teresa amava ripetere:
Cristo non ha mani, ha soltanto le nostre mani
per fare il suo lavoro oggi.
Cristo non ha piedi, ha soltanto i nostri piedi
per raggiungere gli uomini.
Cristo non ha labbra, ha soltanto le nostre labbra
per raccontare il suo amore.
Cristo non ha mezzi, ha soltanto il nostro aiuto
per continuare ad aiutare gli uomini.

Il segreto della pace sta esattamente in questo:
“quando il sole ce l’hai dentro, non importa se fuori piove”.

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