sabato 3 aprile 2010

Don Giulio, Sabato Santo 2010

3 aprile 2010


Sabato Santo, nell'annuncio della risurrezione

don Giulio



URGENTE BISOGNO DI PRIMAVERA
Sabato santo – nella risurrezione del Signore


La luce è la protagonista di questa celebrazione:

facciamo luce allora intorno a noi e dentro di noi.



Intorno a noi la natura sta già parlando a tutti:

sta accadendo un avvenimento che si chiama “primavera”.

Si sente che tutto si muove come sotto un flusso di energia

che sveglia fiori, alberi, uccelli fino agli ormoni dell’uomo.

La resurrezione di Gesù viene ricordata appositamente

nel giorno dell’equinozio di primavera proprio per dire

che abbiamo bisogno di una energia di rigenerazione.



È un peccato che questo fenomeno avvenga solo in natura!

Osservate il lavoro del Sole sui piccoli semi addormentati:

dice loro “Cosa aspettate? Sveglia! È ora di aprirsi alla vita!”

Così, tutti quei semi si fanno coraggio.

Ogni giorno il sole li scalda, li accarezza, parla loro

e il piccolo germoglio diventa fiore e poi frutto rigoglioso.



Perché non potrebbe accadere la stessa cosa con noi?

Quanti semi dormono nel campo della nostra vita.



Ogni anno tutto si rinnova... Tutto fuorché gli esseri umani!

Noi rimaniamo così come siamo, impermeabili,

riducendo tutto a variazioni d’umore o di armadio.

È ora di imparare ad aprire le porte e le finestre dell’essere

affinché la “primavera” possa penetrarci e impregnarci.

Facciamo dunque luce dentro di noi.

Questa sera, piena di simboli e di suggestioni,

che ci ricorda i tre giorni di Gesù nel sepolcro,

ci parla del tempo modernissimo del silenzio di Dio.

Quante volte noi chiediamo di vedere Dio, di sentire Dio.

E Dio ci risponde: “Fammi vedere la tasca in cui hai messo

l’amore per la persona a cui hai donato il tuo destino

e prendi questo amore così da poterlo misurare e pesare”.

L’amore non si può vedere, misurare, valutare, verificare

eppure siamo capaci di innamorarci di una persona

alla quale affidiamo “illogicamente” ciò che siamo.

Dio ha la stessa densità e la stessa logica dell’amore

cioè di qualcosa che non si sente, non si tocca,

ma può decidere del colore e del sapore della tua vita,

se e solo se tu ti lasci coinvolgere e riempire.



Dio ci vuole felici, realizzati, anzi di più: “risorti”.

Risorti dalla disperazione alla speranza,

dalla pigrizia alla determinazione,

dalla paura al coraggio, dal rancore al perdono,

dalla durezza alla dolcezza, dalla solitudine al dialogo,

dall’opacità alla tenerezza, dall’egoismo all’amore.

Abbiamo bisogno “urgente” di primavera!

Urgente: è una parola con la quale conviviamo ogni giorno

nella nostra vita frenetica di priorità che si accavallano.

Urgente: è una parola che condiziona la nostra maniera

di vivere, di pensare, di scegliere, di amare.

L’energia della primavera della Pasqua, invece, ci dice:

urgente è che tu sia più umano e più caldo,

urgente è che tu sappia gustare e non solo usare il tempo,

urgente è che tu dimostri a chi hai accanto quanto lo ami,

urgente è che tu ti renda conto di quanto Dio crede in te,

di quanto Dio voglia vederti sorridere, fiorendo di vita!

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