venerdì 2 aprile 2010

Don Giulio, Venerdì Santo 2010

Venerdì Santo, nella memoria della morte di Gesù.
don Giulio



2 aprile 2010

NON C’È AMORE PIÚ GRANDE DI QUESTO
Venerdì santo – nella passione del Signore


Il crocifisso non è un oggetto ma è una persona.

Questo purtroppo ce lo dimentichiamo spesso, tristemente.

Eppure, nonostante noi, dal quel legno secco e ruvido, quella “persona” continua a regalarci un abbraccio,

semplicemente, continuamente… un abbraccio.

Quando guardi un po’ il crocifisso ti sembra tutto braccia.



Un abbraccio sempre “pronto”

nonostante i nostri sbagli, le nostre solite mediocrità,

la nostra solita lista di quei quattro peccati di sempre.



Un abbraccio sempre “abbondante”

anche se noi non ci ricordiamo di lui,

anche se noi siamo presi solo dalle nostre cose.



Un abbraccio sempre “inchiodato”, che non si chiuderà mai.

Niente è abbastanza grave da far chiudere quell’abbraccio

e niente lo sarà mai.



Questa è la grandissima dignità dell’uomo,

questa è l’immensa preziosità di ciascuno di noi:

essere colui per il quale il cuore di Dio sussulta

per il quale il cuore di Dio batte forte,

per il quale il cuore di Dio si spezza.

Lo aveva confidato nell’intimità della sera prima di morire:

“Non c’è amore più grande di questo: dare la vita!”

Dare la vita è regalare la vita a chi ami, per farne storia.

Dare la vita è generare una nuova creatura frutto d’amore.

Dare la vita è buttare via la vita per far vivere chi ami.



Trovi e possiedi la vita solo quando hai trovato un tesoro

per il quale saresti disposto a morire! Solo questo è amore.



Proviamo a pensare. Costa dire: “Hai ragione”.

Costa dire: “Perdonami” ed anche dire: “Ti perdono” costa.

Costa la confidenza, costa la pazienza.

Costa fare una cosa che non hai voglia di fare

(ma che lei o lui vuole e sai che ci tiene).

Costa cercare di capire. Costa sorridere al cattivo umore

e costa trattenere le lacrime che fanno soffrire.

A volte costa impuntarsi e a volte costa cedere.

Costa sopportare i difetti, costa cancellare le piccole ombre.

Costa condividere e costa la lontananza e il distacco.

Costano le nubi passeggere. Costa avere opinioni differenti.

Eppure questo è il prezzo dell’amore.

Gli spiccioli in amore non servono, non valgono proprio.



Dare la vita è dare ciò che hai dentro, è dare l’anima,

cioè la parte più vera sia in slanci, sia in dubbi e paure.



Io non voglio bene a qualcuno perché se lo merita,

non voglio bene per aspettarmi qualcosa in cambio:

ti voglio bene perché ti voglio bene (tutto il resto è noia!).

Qui sta la traccia del nostro essere a immagine di Dio.

Braccia spalancate e un cuore squarciato:

è il ritratto più solito, ma anche più intenso di Dio

è l’identikit dell’uomo, è la ricetta dell’amore.

Non c’è amore più grande di questo,

ma è proprio questo amore grande ciò che ci dà vita!

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